La storia ci insegna che le città possono essere il punto di partenza di nuove importanti evoluzioni per il genere umano.
È già successo in passato a causa della peste e di catastrofi naturali e potrebbe succedere anche oggi con il Covid-19.
In particolare, le città sono organismi dinamici e resilienti che mutano con gli esseri viventi (uomo compreso).
In un futuro ipotetico, potrebbero scomparire alcune realtà che conosciamo e potrebbero sorgerne delle altre che oggi difficilmente immaginiamo.
STRUMENTI E STRATEGIE
Molti discutono della possibile nascita delle “città aumentate”. Queste sono dotate di strumenti e strategie per affrontare le criticità con soluzioni innovative e sono in grado di ridurre i costi, di eliminare gli sprechi e aumentare il welfare di tutti i suoi cittadini.
Specificatamente sono modelli di «città a quindici minuti» dove raggiungere la scuola, i negozi, i servizi in pochissimo tempo, dotati di spazi multifunzionali in grado di adattarsi a molteplici finalità ed esigenze.
POSSIBILI INTERVENTI
I progetti ipotizzati per le nostre città sono molti e si parla di: cinema riconvertiti in parcheggi, marciapiedi trasformati in piste ciclabili, parchi adibiti a spazi scolastici, trasformazione di parcheggi in ristoranti, spazi destinati al gioco o all’attività sportiva nel rispetto della giusta distanza di sicurezza.
Gli spazi dismessi potrebbero avere una nuova vita, in particolare si potrebbero riconvertire in teatri, cinema, musei e servizi per il tempo libero.
I quartieri diventerebbero i cuori pulsanti di questa trasformazione dove far sorgere orti, attività produttive e spazi per una vita relazionale sicura e ben distribuita.
Ogni zona della città sarebbe collegata da una fitta rete di strade pedonali e ciclabili. Si incentiverebbe l’uso delle auto elettriche per integrare un complesso e ben organizzato sistema di mezzi pubblici.
A tal proposito per potenziare la viabilità si potrebbero riutilizzare ferrovie in disuso, strade secondarie e in alcuni casi anche i vicoli cittadini.
Leggenda? Forse no perchè alcuni primi esperimenti stanno già trovando vita a Parigi, Barcellona e Milano.
Lavora in questa direzione il Bando Reinventing Cities per il Comune di Milano, promosso da C40.
Questo “prevede l’alienazione di siti dismessi o degradati da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza”.
Si può prevedere che bisognerà investire in: infrastrutture, banda larga, digitalizzazione e in una diffusa alfabetizzazione informatica.
In particolare non possiamo fare a meno di chiederci: quali cambiamenti potrebbero nascere in seguito a tutte queste novità?