A seguito della riuscita edizione digitale dello scorso anno, il 2021 ha visto il ritorno in presenza della MakerArt, sezione speciale della nona edizione del Maker Faire Rome – The European Edition 2021, la manifestazione europea dedicata alla creatività e all’innovazione tecnologica.
ARTE E TECNOLOGIA
La MakerArt, a cura di Valentino Catricalà, è stata il punto di incontro tra il mondo dei Maker e quello degli artisti perché l’arte può dialogare anche con le tecnologie più all’avanguardia.
Quest’anno l’evento ruotava attorno al tema dell’intelligenza artificiale e ha realizzato installazioni, performance e talk sulla “visionarietà dell’incontro tra arte contemporanea e nuove tecnologie”. La complessa riflessione della MakerArt nasce da importanti domande come:
Quando l’intelligenza artificiale inizia a plasmare la nostra vita quotidiana, chi dà forma all’intelligenza artificiale? In che modo siamo influenzati dalle macchine che prendono decisioni di cui potremmo non essere nemmeno consapevoli?
È chiaro che l’intelligenza artificiale non è qualcosa che sarà, bensì è qualcosa che già sta accadendo e possiamo rintracciarla nelle nostre attività quotidiane. Infatti, possiamo individuarla nei motori di ricerca online, nei consigli, negli sms, negli assistenti virtuali e nella profilazione degli utenti che vengono classificati in tutto il mondo. Quest’ultimo è un risvolto molto inquietante, per certi versi, perché apre a ragionamenti come:
Se l’intelligenza artificiale e i sistemi algoritmici sono in gran parte posseduti e controllati da pochi, come possiamo rivendicare questo spazio creando infrastrutture più trasparenti, giuste, eque e premurose?
YOU AND AI. THROUGH THE ALGORITHMIC LENS
La mostra “You and AI. Through The Algorithmic Lens” ha provato a rispondere a questa insidiosa domanda. L’allestimento, realizzato in collaborazione con Onassis Stegi, è un progetto dell’European ARTificial Intelligence Lab, co-finanziato dal Creative Europe Program dell’Unione Europea, a cura di Irini Mirena Papadimitriou e Valentino Catricalà.
All’interno del MakerArt, “You and AI” ha rielaborato le riflessioni nate durante la mostra sull’arte e l’IA che si è tenuta ad Atene in estate. Infatti, si è riallacciata all’indagine condotta durante quell’evento sul tema dell’intelligenza artificiale e su come si possa indagare eticamente, politicamente e filosoficamente sulle tecnologie.
La mostra ha posto una particolare attenzione all’analisi di tutti quegli automatismi che, in maniera inconscia, abbiamo integrato nei movimenti del nostro corpo e alle effettive ricadute sociali causate dai social media, dalle mappe digitali e dall’uso di dispositivi mobili.
OPERE IN MOSTRA
La mostra ha evidenziato che l’arte è un valido strumento in grado di aiutarci a vedere tutti gli scenari che si sono aperti con l’IA ma che spesso non riusciamo a cogliere compiutamente. Attraverso il lavoro creativo degli artisti che utilizzano la tecnologia, possiamo cogliere nuove visioni del mondo e tanti aspetti dell’intelligenza artificiale.
La MakerArt romana ha coinvolto un team di artisti internazionali. Tra le opere in mostra, alcune toccavano i visitatori in modo creativo come “Cicardian Bloom” di Anna Ridler (che rivela tanti tipi di intelligenza oltre quella umana) o come l”opera di Numero Cromatico dove l’IA crea testi poetici per gli spettatori.
Altre opere puntavano a metterci in guardia contro i pericoli derivanti da un uso errato dell’intelligenza artificiale, come “Normalizi.ng” di Mushon Zer- Aviv che permette di scegliere i visi considerati “normali”.
Altre opere, ci hanno incuriosito come l’installazione “rs548049170169869_TT (The Other Shapes of Me)” di Emilio Vavarella in cui l’arazzo più grande è la traduzione in tessuto del genotipo dell’artista.
CALL FOR IDEAS 5.0
All’esterno della mostra, è stata collocata l’installazione di Alessandro Giuggioli legata all’importante iniziativa “Call for ideas 5.0” del progetto Game Over-Future C(o)ulture.
Anita Cala’ e Elena Giulia Rossi hanno avviato un progetto transdisciplinare tra le pratiche più antiche dell’agricoltura e quelle più avanzate della tecnologia. Una ricerca che riparte dalla terra, non per cancellare ciò che è stato fatto finora, ma per ritrovare le basi necessarie da integrare nei più moderni strumenti tecnologici.
Riferendosi a “Call for ideas 5.0”, Anita Calà ha dichiarato:
“Questo è un esperimento, un grande progetto dove mettere in campo più energie e più forze soprattutto di una nuova generazione e creare un qualcosa di completamente nuovo. Quindi non partire più dall’ arte intesa come senso estetico, ma un qualcosa che sia necessario all’umanità”.
STORM CONCERT
Simultaneamente alla mostra, si è tenuto Storm Concert: una performance che ha coinvolto l’artista Donato Piccolo e il gruppo musicale romano Garage Gang, in collaborazione con Maker Music.
Durante questo evento, l’elettricità è diventata “suono e la melodia tempesta di elettroni governata dalla mano umana”.
Storm Concert è una “sorta di esperimento analitico-artistica dove anche l’imprevisto è contemplato quale elemento di rottura tra caos e forma“.