I musei sono luoghi cardine in cui realizzare attività collettive, educative ed inclusive. Sono, infatti, strumenti utili a costruire una cittadinanza attiva e possono migliorare la qualità degli insegnamenti attraverso una valida sinergia con gli Enti, sia pubblici che privati.
Tra gli esempi più interessanti della rete museale italiana c’è anche il Museo di Biologia marina dell’Università del Salento, fondato nel 1966 da Pietro Parenzan e a lui intitolato. Questo è entrato nella squadra dei musei naturalistici, uniti per la sperimentazione del progetto nazionale “Musei integrati”.
IL PROGETTO “MUSEI INTEGRATI”
“Musei integrati” è un progetto finalizzato alla ricerca e al sostegno di buone pratiche nel mondo museale. L’obiettivo è realizzare una strategia, in grado di coinvolgere tutto il nostro Paese, che punta verso uno sviluppo sostenibile sia a livello locale che per le agende urbane.
“Musei integrati” è il vincitore del Bando per la promozione di progetti di ricerca a supporto dell’attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS). Questo è promosso dal MiTE (Ministero della Transizione ecologica) mentre il MUSE, Museo delle Scienze di Trento, è l’attore proponente e responsabile. Tra i partner abbiamo non solo l’ICOM – International Council of Museums Italia ma anche l’ANMS – Associazione nazionale dei musei scientifici.
L’iniziativa ha una durata di 18 mesi e si propone di indagare gli ambiti dei musei selezionati anche per creare piattaforme civiche e culturali utili a promuovere nuove strategie di sviluppo sostenibile a livello nazionale e regionale.
Nascerà, così, un nuovo modello di “museo diffuso” dedicato alla conoscenza e al perseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo SDGs. Un autentico ecosistema museale che, nel tempo, potrà essere implementato e arricchito da ulteriori connessioni con gli enti presenti sul territorio. Questi, inoltre, potranno offrire il loro contributo per l’innovazione, le politiche di sviluppo, la pianificazione e la progettazione urbana.
IL MUSEO DI BIOLOGIA MARINA
Il fondatore Pietro Parenzan e i suoi collaboratori hanno raccolto quasi tutti i pezzi che costituiscono la collezione. Nel tempo, questa è stata arricchita da numerose donazioni, tra cui quella del Prof. Kuiper dell’Institut Neèrlandais di Parigi e quella del Dott. Torchio, Direttore dell’Istituto di Idrobiologia di Milano.
Rispetto agli altri musei, il Museo di Biologia marina propone diverse strategie espositive: dalla immersione in liquido fissativo alla moderna realizzazione di modelli in resina. I pezzi esposti sono la testimonianza dell’attività del museo che ricopre un arco temporale di oltre sei decenni.
Il Prof. Pietro Parenzan ha costruito la sua vasta collezione con migliaia di esemplari. Questa permise allo studioso di raccogliere informazioni su tutta la fauna malacologica del Mar Mediterraneo. La proposta espositiva del museo include tanti esemplari con cui creare un autentico archivio di queste specie. Il risultato finale è uno strumento di consultazione e di studio fondamentale per i ricercatori di qualsiasi nazionalità.
LA SCIENZA E LA TRADIZIONE
Tra le sale più interessanti abbiamo la Sala della Pesca, realizzata come un autentico punto di contatto con la realtà locale attraverso dei modelli in resina di pesci pescati sul posto, corredati da schede didattiche che descrivono, in modo chiaro e semplice, tutte le caratteristiche e le abitudini di ogni specie.
La rivalutazione delle antiche tradizioni locali e la divulgazione della salvaguardia ambientale sono temi fondamentali per il Museo di Biologia marina, infatti, il Direttore del Museo Stefano Piraino ha affermato:
«La partecipazione del Museo di Biologia Marina al progetto “Museintegrati” è il riconoscimento dell’impegno pluriennale dell’Università del Salento sul tema della sostenibilità ambientale e sociale nelle sue tre missioni fondamentali: la formazione, la ricerca scientifica e la divulgazione al grande pubblico. I musei possono svolgere un ruolo importante per promuovere l’alfabetizzazione scientifica. Nel nostro caso, la conoscenza e la consapevolezza della crisi ambientale globale nel grande pubblico, coinvolgendo cittadini di ogni età verso un impegno quotidiano, attivo e responsabile, per la salvaguardia delle risorse naturali e per la sostenibilità di quella che Papa Francesco chiama molto opportunamente la Casa Comune».
La conclusione del progetto “Musei integrati” è prevista per la primavera del 2022, con la pubblicazione del documento “I Musei per lo sviluppo sostenibile”. All’interno ci saranno indicazioni utili per i temi dell’Agenda 2030 e per la Strategia Nazionale per lo Sviluppo sostenibile.
Entrambi, ormai, rientrano tra gli obiettivi che i musei italiani, in modo analogo a molte altre istituzioni, dovranno iniziare a perseguire con un sempre maggior impegno anche a causa del loro fondamentale ruolo come promotori di conoscenza e consapevolezza.
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