Si è tenuta il 15 ottobre la manifestazione degli infermieri. L’evento è stato organizzato da NURSING UP al Circo Massimo, con circa 2000 infermieri da tutta Italia uniti sotto l’hashtag #maipiùcomeprima.
Hanno partecipato, tra gli altri:
- “Infermieri in Cambiamento”;
- “Associazione Avvocatura degli Infermieri” (AADI);
- “Coina” (Coordinamento Infermieristico Autonomo);
- “Adi Famiglie Italiane”;
- gli “Opi di Andria Bat, Como e Catanzaro” .
NURSING UP IN BREVE
Nursing Up è uno storico sindacato italiano della categoria infermieristica. E’ stato fondato nel 1997, ed è indipendente: senza vincoli a partiti politici o ideologie.
Tutte le organizzazioni e i lavoratori autonomi che vi aderiscono sono vincolati da un codice etico unico. Nursing Up è presente con molte delegazioni su tutto il territorio nazionale. Si propone di partecipare alle contrattazioni pubbliche di livello territoriale per la definizione dei rapporti di lavoro dei professionisti infermieri alle dipendenze di datori di lavoro della sanità pubblica.
Inoltre l’impegno di Nursing Up è volto anche alla promozione e sostegno delle decine di migliaia di infermieri italiani – suoi iscritti – davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).
GLI INFERMIERI
Mai come in questo periodo di pandemia mondiale, gli infermieri sono apparsi a tutti come un punto fondamentale nella catena sanitaria della gestione del virus. Li abbiamo chiamati eroi, li abbiamo visti piangere segnati dalle piaghe dei dispositivi di protezione, abbiamo saputo dei loro turni infiniti e delle incessanti attività nei reparti più difficili, abbiamo ascoltato i loro appelli. L’intera categoria, come del resto l’intero mondo risulta molto cambiata da questa guerra contro il Covid-19. Ora dopo un periodo di relativa calma apparente, stiamo giungendo ad una seconda ondata che non potrà non trovare gli infermieri – e tutti noi altri – più consapevoli.
LE RICHIESTE DI NURSING UP
LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE
Il Presidente Nazionale di Nursing Up, Antonio De Palma continua nella sua strenua battaglia sulla strada di quegli obiettivi a cui tutta la categoria di professionisti della sanità aspira da tempo.
Durante la manifestazione ha annunciato: “Il Capo della Segreteria tecnica del Ministro Speranza ha informato della disponibilità del Ministro e l’avvio della relativa istruttoria sulla questione autonomia contrattuale degli infermieri che noi stiamo chiedendo. Potrebbe essere l’inizio della svolta“.
“Nelle prossime ore siamo di nuovo attesi da un summit, seppur in video conferenza, questa volta con i rappresentanti del Comitato di settore regioni-sanità, per riprendere quella discussione sui punti all’ordine del giorno della nostra protesta, quelli che a noi infermieri stanno tanto a cuore“.
UNO SPIRAGLIO VERSO IL CAMBIAMENTO
Proprio a ridosso della manifestazione nazionale di Roma, il vertice in videoconferenza con il Comitato di Settore Regioni-Sanità, potrebbe aprire un nuovo spiraglio verso i tanto agognati cambiamenti. Il nuovo Presidente del Comitato, Caparini, ha ascoltato l’intervento di Nursing Up. Quindi, ha confermato la disponibilità ad approfondire le richieste avanzate dal sindacato in sede di Comitato di settore anche dopo aver ascoltato altri stakeholders. In occasione dell’incontro con la delegazione sindacale , nei prossimi giorni saranno date indicazioni sulle posizioni del consesso in merito alle richieste che il sindacato avanza.
“Ci auguriamo – prosegue De Palma – che la disponibilità del Ministro ad approfondire il tema dell’autonomia contrattuale non si riveli un amaro bluff. Non ci culliamo sugli allori, non ci illudiamo perché siamo consapevoli che potremmo trovarci di fronte all’ennesima delusione dell’ultimo momento. Proprio per questo non indietreggiamo di un millimetro rispetto alle battaglie già iniziate“.
“Non rinunceremo allo sciopero del prossimo 2 novembre e naturalmente, nel frattempo, saremo vigili circa le concrete azioni che saranno messe in atto dal Ministro Speranza e dal Comitato di Settore Regioni-Sanità“. Questo “nell’auspicio che finalmente le mere parole lascino il posto agli interventi concreti, destinati a cambiare il futuro di una categoria che ogni giorno di più rappresenta la colonna portante della sanità italiana“.