Come ogni anno, tra qualche giorno ci ritroveremo a lasciare l’ora legale e tornare all’ora solare.
Possiamo dire che lasciare l’ora legale è l’azione reale che ci fa capire di essere tornati all’autunno. Quest’anno il cambio di ora avverrà tra sabato 29 e domenica 30 Ottobre, e per chi avesse il dubbio tra aggiungere o sottrarre un’ora, in questo caso le lancette andranno portate indietro, perciò, per la gioia dei dormiglioni, si potrà riposare un’ora in più.
Negli ultimi anni si sta molto dibattendo sull’appropriatezza di questa convenzione, sull’utilità o meno di mantenerla e su svantaggi e benefici di questa pratica.
SARÀ L’ULTIMO
Si vocifera che il cambio dell’ora del 2022 potrebbe essere l’ultimo, anche la Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha chiesto al Governo di confermare l’ora legale tutto l’anno.
Apparentemente sembrerebbe più utile non cambiare più l’ora ma ci si divide tra quale ciclo mantenere: quello legale o quello solare?
Entrambe le scelte portano ad avere un’ora di sole in più in inverno, in un caso la sera, nell’altro la mattina. chiaramente l’ora di luce in più ci sembra sempre e comunque una buona cosa, soprattutto pensando all’ormai quotidiano problema del risparmio energetico.
QUALCHE INDIZIO SOCIO-COMPORTAMENTALE
Il discorso in realtà potrebbe essere analizzato da un punto di vista socio-comportamentale: i ritmi di vita fino a qualche decennio fa erano molto diversi, la giornata cominciava in anticipo rispetto ad ora, e la sera, finiva in anticipo: si andava tutti a dormire prima. Oggi, la sera è sicuramente più lunga e più piena di attività che richiedono l’utilizzo della luce, perciò forse meglio un’ora in più di luce verso sera.
Inoltre molti approfondimenti scientifici stanno andando a dimostrare che il “cambio di ora” porti con se alcuni malesseri per molti soggetti, e che questi si ripercuotano negativamente nella vita quotidiana tanto da aumentare il livello di stress.
Il dibattito resta aperto, anche perché in molti Paesi la convenzione del cambio ciclo è stata abolita o mai osservata, ma adesso più che mai sembra arrivato il momento di riflettere anche in termini energetici sull’opportunità di mantenere un ciclo a discapito dell’altro o mantenere l’alternanza tra i due qualora dovesse emergere da questa scelta un reale risparmio energetico.