La Copagri – Confederazione produttori agricoli – è intervenuta alla riunione del Tavolo di partenariato nazionale organizzata per una realistica attuazione della PAC post2020. Nello specifico, l’obiettivo è la costituzione del Piano Strategico Nazionale, strumento indispensabile per il futuro dell’agricoltura.
NASCITA ED EVOLUZIONE DELLA PAC
Prima di tutto, chiariamo alcuni dei passaggi normativi effettuati dalla Comunità europea in merito al settore agricolo. A seguito della Comunicazione “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” fatta nel novembre del 2017, la Commissione europea ha avviato un processo per riformare la politica agricola comune (PAC).
A metà del 2018, la UE ha presentato le proposte legislative per la riforma PAC prevista per il periodo 2021-2027.
Questo documento sottolinea il ruolo cardine dell’agricoltura per fornire cibo ai cittadini, tutelare le risorse naturali, garantire occupazione lavorativa, promuovere aree rurali e sviluppare un mercato unico.
In questo quadro generale, i nove obiettivi della PAC sono:
- Garantire un giusto reddito;
- Aumentare la competitività;
- Riequilibrare la filiera;
- Contrastare i cambiamenti climatici;
- Tutelare l’ambiente;
- Conservare i paesaggi e la biodiversità;
- Sostenere il ricambio generazionale;
- Rivitalizzare le aree rurali;
- Proteggere la salute e la qualità del cibo.
In questo quadro virtuoso, a fine maggio 2020, si collocano due note strategie fondamentali: la strategia Dal Produttore al Consumatore (A Farm to Fork strategy, for a fair, healthy and environmentally-friendly food system) e la strategia sulla Biodiversità per il 2030 (EU Biodiversity strategy for 2030).
Questi strumenti puntano ad attuare operativamente gli obiettivi collegati ai sistemi alimentari, alla sostenibilità dell’agricoltura e alla conservazione delle risorse naturali.
LE CONSIDERAZIONE DI COPAGRI AL TAVOLO DI PARTENARIATO
La Copagri dichiara di condividere largamente le proposte avanzate dal Mipaaf sugli eco-schemi della nuova Politica Agricola Comune. Questi regimi volontari, a fronte di una condizionalità rafforzata, hanno preso il posto dei pagamenti verdi del primo pilastro e andranno a remunerare gli ulteriori impegni richiesti ai produttori agricoli per soddisfare alcune esigenze in materia di sostenibilità ambientale.
“Nonostante l’assenso di massima sulle proposte messe sul tavolo, riteniamo che queste ultime siano passibili di qualche miglioramento e sottolineiamo la necessità di valutarne attentamente l’impatto economico, andando al contempo a individuare delle misure specifiche con le quali mettere in pratica gli eco-schemi delineati; in particolare, bisogna evitare che il peso della sostenibilità ambientale ricada unicamente sulle spalle dei produttori agricoli e che si traduca in un ulteriore aggravio burocratico”.
Inoltre, la Copagri ritiene innegabile che la semplificazione auspicata dagli agricoltori non sembri essere un punto di forza della nuova PAC.
Nel frattempo, la partita si sposta sul Piano Strategico Nazionale (PSN) che andrà presentato alla Commissione UE entro la fine del 2021. Bisognerà lavorare celermente puntando a una programmazione efficace e condivisa e identificando con chiarezza gli obiettivi.
“La priorità deve continuare a essere quella di difendere il reddito degli agricoltori, tutelandone l’insostituibile operato, che li rende i primi custodi dell’ambiente e del territorio, con il fondamentale ruolo di salvaguardare e sostenere la biodiversità, contribuendo alla sostenibilità culturale, ambientale ed economica, mantenendo al contempo vive le tradizioni agricole locali e valorizzandone le produzioni territoriali”.
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