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PESCA DEL PESCE SPADA: TRADIZIONE E RITI SECOLARI NELLO STRETTO

Culla della civiltà, luogo sacro tra mitologia e storia, uno stretto lembo di mare dalla tradizione millenaria. Proprio tra Messina e Reggio Calabria, lo Stretto di Messina rappresenta un unicum sotto molteplici punti di vista a livello mondiale. Meta turistica di grande fascino, oggi è al centro dell’attenzione mediatica relativamente al progetto infrastrutturale del ponte.
Tuttavia, quotidianamente, lo Stretto porta ancora con sé i segni dei riti arcaici che sono stati tramandati di generazione in generazione da secoli. Uno dei tratti più caratteristici è sicuramente la pesca del pesce Spada che avviene, ancora, secondo le metodologie antiche. Un aspetto affascinante che pone le sue radici all’epoca dei Fenici e dei Greci.

IL RITO ANCESTRALE DELLA PESCA DEL PESCE SPADA

Il re degli abissi dello Stretto di Messina. Non potrebbe essere altrimenti per il vero simbolo di queste acquee. Il pesce spada (Xiphias Gladius in latino) è sempre stato alla base non solo della pesca, ma anche delle tradizioni legate al territorio.
Come evidenziato in precedenza, la sua cattura risale ai tempi dei Fenici e Greci attraverso una modalità di pesca molto particolare.
Fin dagli albori, infatti, il tratto caratteristico sono state le Feluche, piccole imbarcazioni capaci di solcare velocemente le acque e le correnti dello Stretto. Sopra di esse, l’equipaggio utilizzava dapprima delle lance poi divenuti arpioni per poter catturare e pescare il pesce spada. Il periodo di questa attività è ben delineato e preciso: inizia tra aprile e maggio per concludersi nei mesi estivi.
Secondo le leggende antiche, i pescatori erano soliti recitare delle frasi e delle formule in lingua greca per attirare il pesce. I primi riferimenti storici, invece, risalgono al II secolo a.C attraverso gli scritti di Polibio.
Nel corso del tempo il pesce spada e la sua pesca sono divenuti argomenti cardine degli scritti di studiosi, storici, filosofi e scrittori. Indimenticabili le parole dedicate da Salvatore Quasimodo, cosi come la canzone di Modugno “Lu piscipada”.

LE TECNICHE DI PESCE E L’EVOLUZIONE MODERNA

Da circa duemila anni, la pesca del pesce spada è rimasta pressoché immutata nelle acque dello Stretto di Messina. La tecnica rimane quella tradizionale utilizzata dai primi abitanti delle coste siciliane e calabresi, tuttavia l’evoluzione moderna ha reso decisamente più veloce e pratica la messa in atto.
Le piccole imbarcazioni, chiamate Feluche, da principio avevano una vela che le rendeva sicuramente molto silenziose nell’avvicinamento ai pesci. In epoca moderna, invece, l’utilizzo dei motori ha dato molta più velocità a fronte di un rumore che il pesce spada avverte. Per sopperire a questa situazione, sono state introdotte due novità molto particolari. Un albero maestro d’avvistamento sopra il quale i pescatori osservano il mare per individuare i pesce spada. Allo stesso tempo, a prua, c’è una passerella di oltre dieci metri dove l’addetto all’arpione agisce in quella frazione di pochi secondi utile per catturare il pescato.

Foto di copertina: “La Feluca sullo Stretto di Messina” by Marco Crupi per il progetto “Messina in Foto” – messinainfoto.blogspot.it/

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