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PROGETTO ADAMO

Plasmon, in collaborazione con Fondazione per la Natalità, ha lanciato il progetto Adamo: una piattaforma finalizzata a supportare la genitorialità.

Il nome del progetto deriva dal cortometraggio distopico realizzato dalla Plasmon in cui assistiamo alla nascita dell’ultimo bambino in Italia, nel 2050. Un futuro immaginario, molto negativo e spaventoso, che ipotizza cosa potrebbe accadere se non riusciremo ad abbandonare “l’idea di un figlio come costo economico e complicazione organizzativa per i genitori” per arrivare ad “intenderlo come valore collettivo su cui tutta la società ha convenienza ad investire”.

IL CALO DELLA NATALITÀ

Negli ultimi dieci anni stiamo assistendo alla concretizzazione di una problematica molto complessa che richiede un intervento tempestivo: il fortissimo calo della natalità.

Questo fenomeno è dovuto a molteplici fattori: dall’incertezza economica alle esigue misure a supporto per le famiglie, passando per molte altre sfumature di carattere socioculturale.

Per offrire un aiuto concreto, Plasmon ha realizzato il progetto Adamo: una piattaforma dove si incontreranno attori pubblici e privati per poter elaborare proposte e strumenti utili a supporto dei genitori.

“Con i nostri 120 anni di storia vogliamo fare la nostra parte. Le proposte saranno anche condivise agli Stati Generali della Natalità il prossimo maggio per arrivare alla costruzione di una proposta di legge”.

Konstantinos Delialis, managing director di Kraft Heinz Italia/Plasmon
UN QUADRO DETTAGLIATO

Dalla ricerca «Figli: una ricchezza onerosa» commissionata da Plasmon e condotta da Community Research & Analysis sotto la direzione di Daniele Marini (Università di Padova) è emerso un quadro molto dettagliato. Gli italiani sono gravati dalle incertezze lavorative ed economiche e da un complesso quadro sociale. Infatti, percepiscono il contesto attuale come altamente “incerto” (53,7%) e tale da incutere «timore» per il futuro (37,3%).

Nonostante questo, più di un italiano su due (57,4%) ha almeno un figlio e un terzo di loro vorrebbe avere altri bambini (34,3%). Fra quelli che non hanno figli (42,6%) invece, il 40,4% vorrebbe averne uno.

Per analizzare al meglio tutte le necessarie questioni, il progetto Adamo si concentra su tre macroaree:

  • La prima supporta i genitori e le famiglie nell’organizzazione e negli aspetti economici (asili, congedo parentale, ecc..).
  • La seconda è dedicata a conciliare vita privata e lavoro.
  • La terza è dedicata alla formazione e a consigli pratici da parte di esperti di nutrizione e psicologia.

L’IMPEGNO DI PLASMON

Per invertire questa tendenza negativa, è fondamentale un lavoro sinergico che coinvolga anche le aziende e le istituzioni. L’obiettivo vero da raggiungere è il poter garantire a tutti coloro che lo desiderano la possibilità di diventare genitori.

Esistono moltissimi interventi che possono essere concretizzati anche in ambito lavorativo a sostegno della genitorialità. La Plasmon, ad esempio, ha attuato una serie di importanti azioni come:

  • la second care giver parental policy: 8 settimane di congedo retribuito al 100% anche al second care giver;
  • settimana lavorativa di 4 giorni per le neomamme;
  • organizzazione flessibile del lavoro 60% di smart working.
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