Questa settimana è morto un orso.
Ma…stiamo davvero leggendo una notizia sulla morte di un orso? Ebbene si, badiamo bene, non si tratta di un orso qualunque, si tratta di un orso molto “social”, si chiamava Juan Carrito e viveva nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Fatale gli è stato, ahimè, uno scontro con un’auto nei pressi della galleria di Roccaraso sulla statale 17, a seguito del quale Juan Carrito è finito schiacciato sul guard-rail e a nulla sono valsi i tentativi di soccorso.
UNA CONVIVENZA SEMPRE PIÙ STRETTA
Da anni siamo ormai abituati ad una convivenza sempre più stretta con gli animali selvatici, basti pensare alle mille “storie” riprese e postate sui cinghiali alle porte di Roma e di molte altre città o alle incursioni dei cervi nei paesini degli appennini. Normalmente pensando a questi episodi ci focalizziamo sulla nostra “sicurezza”, sui problemi e sui rischi connessi alla presenza di queste specie animali che non rientrano nella categoria di quelli “addomesticabili”, eppure forse una sorta di addomesticamento naturale si è già realizzata, almeno in qualche caso.
Juan Carrito, ad esempio, pur mantenendo la sua regale possenza di Orso, sembrava essere diventato di diritto cittadino e anche vero e proprio simbolo d’Abruzzo. Sin da quando era un cucciolo è stato protagonista di moltissimi video, e in tutte le sue “passeggiate” in cerca di cibo, aveva sempre dimostrato una grande “confidenza” con gli umani e con le cose umane.
Sembra ormai una cosa assodata che gli animali selvatici di oggi siano più abituati al nostro tran tran e ne siano decisamente meno “spaventati”, come pure che abbiano imparato che nei nostri scarti si può trovare cibo moooolto facilmente – non a caso uno degli scatti più famosi di Juan Carrito lo ritrae nei pressi del ristorante stellato di Niko Romito (con gli ovvi ironici riferimenti al buongusto di questo orso intraprendente) – tuttavia salutando per sempre questo simpatico orso social non possiamo non tornare a pensare ai rischi connessi con questi animali che in fondo, non saranno mai davvero “domestici”.