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Scuola & Università

SOSTENIBILITÀ E DIGITALE NELL’UNIVERSITÀ DEL DOMANI

L’attenzione sempre maggiore verso i temi legati ad ambiente, sostenibilità e digitalizzazione tocca anche le università italiane. Queste, infatti, cercano di tenere il passo con le nuove richieste da parte del mondo del lavoro attraverso percorsi di studio nuovi e attuali.

Nel mondo del lavoro di oggi la richiesta di competenze scientifiche e delle skill relative a questo vasto settore è sempre più alta e l’emergenza ancora in corso ha evidenziato il gap italiano.

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, è convinta che “l’Università del futuro, quella che partirà con il prossimo anno accademico, sarà diversa da quella che abbiamo finora conosciuto”.

Sarà infatti “un’università più aperta, in grado di recuperare una dimensione più internazionale dopo anni nei quali la tendenza è stata quella di chiudersi troppo su sé stessa”.

UNIVERSITÀ, VOLANO DI RIPRESA ECONOMICA E SOCIALE

Combinare il processo di digitalizzazione con le riforme normative sulle quali sta lavorando il ministero, agevolerò, per il Ministro Messa “la flessibilità e la mobilità di studenti, ricercatori, professori. Così l’università potrà essere davvero volano di ripresa economica e sociale e di circolazione di conoscenze”.

Per rispondere correttamente alle richieste attuali del mercato del lavoro ed avviare un percorso di cambiamento comune, occorre infatti far dialogare sia il settore produttivo che le aziende e la pubblica amministrazione. Solo così si potranno concretizzare alcune delle riforme avviate nei mesi scorsi che serviranno a “garantire delle competenze interdisciplinari e una maggiore flessibilità dei percorsi di studio”.

MA COME SARÀ L’UNIVERSITÀ DEL FUTURO?

Come per il mondo del lavoro anche l’Università si fa “ibrida”. Infatti, il ministro prevede una “modalità di insegnamento blended”, vale a dire fruibile sia in presenza che in modalità digitale, per permettere agli studenti una formazione più agevole e completa.

“L’Università è pronta a essere vissuta in presenza e a costruire un modello inclusivo e innovativo che parta dalla trasformazione digitale ed ecologica. […] Il Covid ci ha mostrato che i confini non esistono; l’Università deve ritrovare questa sua dimensione che ha sempre avuto, ma che forse ha rischiato di perdere”.

SOSTENIBILITÀ: UNIVERSITÀ DI BOLOGNA PRIMA IN ITALIA

Nell’ottica della sostenibilità un traguardo importante lo segna l’Università di Bologna.

Nel THE Impact Rankings, la classifica che valuta l’impatto delle università sul tessuto sociale ed il loro impegno per lo sviluppo sostenibile, redatto da Times Higher Education, l’Alma Mater ottiene il primato italiano.

L’ Impact Rankings è alla sua terza edizione e comprende 1.115 università di 94 paesi. Per ogni università partecipante, la classifica prende in considerazione le azioni intraprese e le risorse investite nel dare risposta agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030.

Nella classifica totale l’Università di Bologna si posiziona al 20° posto e al 3° posto se prendiamo in considerazione solo l’Europa. Questi risultati sono il frutto di un piano strategico, adottato nel 2016, che si collega direttamente ai 17 obiettivi indicati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Tutti gli impatti, diretti e indiretti, dell’attività dell’ateneo sono infatti monitorati e visionabili sul sito di AlmaGoals. Lo scopo è quello di coinvolgere e sensibilizzare non solo la comunità universitaria ma tutti i cittadini.

SMART MOBILITY AND LOGISTICS – POLO DI ECCELLENZA ITALIANO

Un altro risultato importante per l’università italiana è il Polo di eccellenza e innovazione Smart Mobility and Logistics, nato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed il gruppo Almaviva.

L’obiettivo del Polo è quello di dare un contributo concreto per l’attuazione della trasformazione digitale del mondo dei trasporti, delle infrastrutture e dei servizi.

Occorre gettare le basi per la mobilità del futuro che tenga conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale e che metta al centro l’utente e l’esperienza di viaggio in una modalità sicura ed accessibile.

La collaborazione di operatori del settore, associazioni, realtà accademiche e di ricerca, Pubbliche Amministrazioni servirà a sviluppare nuove competenze e opportunità per tutta la filiera.

LE SEI AREE TEMATICHE

Le aree tematiche principali presenti nell’accordo sono sei. Smart Road, dedicata a soluzioni di mobilità connessa per una migliore gestione delle strade e del traffico, in ottica di sicurezza e confort.
Smart on Board Services, focalizzata sulla qualità dei servizi e dell’esperienze a bordo di vettori ferroviari di lunga percorrenza, sistemi di metropolitana, TPL e micromobilità.
Mobility as a Services, ecosistemi di mobilità tecnologicamente assistiti in cui si integrano modo, servizio e operatore e si trasformano in nuovi modelli di business.
Logistic & Freight, per lo sviluppo di piattaforme che vanno nella direzione Logistics as a Service.
Asset Management & Predictive Maintenance, che pone l’attenzione sulle infrastrutture come asset strategico e sui relativi processi manutentivi.

Matteo Lorito, Rettore dell’Università Federico II:

“L’accordo rappresenta un’occasione per contribuire alla rivoluzione della mobilità utilizzando il patrimonio di conoscenza dell’Ateneo e la sua capacità di creare innovazione, sviluppo economico e formazione di alto livello nei settori tecnologici e manageriali associati alla sostenibilità.
L’iniziativa sarà integrata con la neonata task force di Ateneo SUM – Smart and Sustainable Mobility e parte di una serie di progetti anche in grado di rendere le strutture dell’Ateneo sedi di sperimentazione di nuove soluzioni”.

Alberto Tripi, Presidente di Almaviva

“Accademia e industria, ricerca scientifica e competenze tecnologiche, un progetto che punta alla condivisione della conoscenza per la trasformazione digitale della mobilità e della logistica: questo il significato della collaborazione tra Almaviva e Università Federico II.
L’accordo quadro siglato oggi inaugura un percorso di innovazione e crescita per lo sviluppo di un nuovo modello di mobilità e, in prospettiva, di turismo. Con l’ambizione di alimentare un polo di aggregazione, aperto alla partecipazione di realtà pubbliche e private, impegnato a valorizzare investimenti ed obiettivi di modernizzazione per un sistema strategico del Paese

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