TRA BUSINESS, DEMAND&NEEDS SOSTENIBILI E RISCHIO DI GREENWASHING
Lo sviluppo sostenibile ormai si è imposto in molte agende/programmi politici presenti nel panorama nazionale e internazionale. La sostenibilità può essere esaustivamente racchiusa nell’acronimo ESG (i.e. Environment, Social and Governance): si tratta di key words che impattano fortemente sulla rivoluzione digitale ed ecologica.
L’esperienza (dolente) della pandemia ha aumentato la consapevolezza sul tema della sostenibilità che richiede una trasformazione significativa nel panorama socio-economico.
Sostenibilità nel settore assicurativo e finanziario
Per quanto concerne il settore assicurativo e finanziario sembra che, nell’affrontare concorrenza e mercati “in corsa” verso la sostenibilità, la situazione di partenza ambisca (quasi) esclusivamente a realtà sempre più ampie e internazionali. È con questo spirito che gli operatori del mercato scelgono di approcciarsi a questa realtà, con lo scopo di ampliare il proprio network e il business di riferimento.
Come sovente ci ricorda il nostro ente regolatore, in questo ambito più ampio e internazionale, il mercato assicurativo vive la profonda mission di offrire a una platea indefinita di soggetti (persone fisiche e giuridiche) le coperture assicurative più adeguate alle proprie esigenze assicurative “imposte” dal ciclo di vita e saper individuare “i rischi e le opportunità associati al cambiamento climatico”.
Il framework normativo regolamentare e il relativo ambito di applicazione incentivano la consapevolezza del ruolo cruciale delle assicurazioni per raggiungere l’obiettivo della transizione ecologica e incentivare modelli di sostenibilità ambientale e governance sia in qualità di investitori istituzionali che come collocatori dei prodotti di investimento e protezione.
Gli ultimi sviluppi normativi e di mercato stanno evidenziando la necessità di ampliare significativamente le aree di intervento prevedendo un coordinamento tra autorità di vigilanza, operatori del mercato e conseguenti iniziative – ormai avviate – nelle varie aree aziendali: resta l’esigenza di definire tempestivamente una strategia di cambiamento che armonizzi il business alle fonti normative di rilievo (citiamo a titolo esemplificativo i Sustainable Finance Disclosure e Taxonomy Regulation, IDD, Solvency, la Corporate Sustainability Reporting Directive e la normativa di settore emanata dalle autorità di vigilanza).
La vera sfida per gli intermediari assicurativi
Per gli intermediari – e in generale per i distributori – assicurativi la vera sfida è selezionare gli affari sostenibili che si sposino con un aggiornamento della cultura assicurativa di compagnie, reti distributive e potenziali clienti nell’ottica di:
- riformare i prodotti,
- guidare gli investimenti alla sostenibilità
- elevare la cultura assicurativa.
Resta fermo di prevenire il quanto più possibile il rischio di “greenwashing” che si configura quando il focus sulla sostenibilità, se male utilizzato, può indirizzare i clienti verso fattori meno sostenibili o non sostenibili affatto, ostacolando così la transizione; questo fenomeno può parimenti intralciare la capacità degli stakeholders di valutare l’effettivo impatto sociale e ambientale delle imprese, generando false aspettative e benefici di reputation non dovuti.
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