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STORIE DI MAMME

Storie, Storie di Mamme

STORIE DI MAMME: NICOLETTA

Sono Nicoletta, ho 34 anni, sono la mamma di Giorgia 3 anni e in dolce attesa della seconda bimba Giulia. Se dovessi descrivermi con un aggettivo direi mamma premurosa. Il mio lavoro è abbastanza impegnativo: sono un’infermiera di un’azienda pubblica. Spesso questo lavoro, che svolgo su turni, mi porta fuori casa anche la notte e, grazie al mio compagno, riusciamo ad incastrare tutto per condurre una vita abbastanza serena ma mooolto impegnativa.

PRIMA MATERNITÀ

Come descrivere la prima maternità? Con una parola: laboriosa. Lavoravo in un reparto Covid e, in quel periodo abbastanza tosto, abbiamo deciso di provare a diventare genitori. Ci sentivamo pronti per questa avventura meravigliosa e, dopo varie peripezie e dispiaceri, siamo riusciti ad incamminarci nel periodo della gravidanza. Sono stati mesi abbastanza ardui e complicati. Vivendo una gravidanza a rischio sono rimasta immediatamente a casa, dedicandomi completamente alla bimba che portavo grembo. Il rientro a lavoro è stato arduo, Giorgia aveva solo tre mesi. Nonostante questo, ho ripreso l’attività lavorativa per quattro ore al giorno, non usufruendo del congedo parentale.

In generale da una parte avevo voglia di rimanere accanto a mia figlia e badare esclusivamente a lei, ma riuscire a staccare quattro ore al giorno dalla routine della maternità – che avvolge totalmente – è stato molto utile a livello psicologico. Non è impossibile conciliare il lavoro con i figli se si hanno gli aiuti giusti e se le aziende sostengono i propri dipendenti genitori con politiche dedicate.

Nel nostro caso un ruolo fondamentale è stato, ed è tutt’ora, quello dei nonni che ci hanno aiutato nella gestione della piccola. Grazie alla mia azienda ho usufruito del nido aziendale e, all’età di sei mesi, Giorgia ha iniziato questo percorso che credo sia stato indispensabile per la crescita nostra come genitori e di Giorgia stessa.

SECONDA MATERNITÀ

La seconda maternità la sto vivendo in maniera molto diversa con più consapevolezza e tranquillità. Sto cercando di dedicare molto tempo alla mia famiglia e approfitto di questo breve periodo di stacco dal lavoro per godere dei momenti belli con il mio compagno e la mia bambina.

GIORNATA TIPO

Prima della seconda gravidanza, la nostra giornata tipo non era mai uguale alle altre, tutto si scandiva in base agli impegni lavorativi miei e del mio compagno. Insieme abbiamo cercato di gestirli al meglio per incastrarci come un puzzle. Con una parola: frenetica ma, allo stesso tempo, soddisfacente e piena. Di mattina la sveglia suonava presto e la gestione della bambina dipendeva dai miei turni divisi tra mattina, pomeriggio e notte.

Con la seconda gravidanza e l’inizio del nuovo percorso di Giorgia a scuola materna da settembre, la nostra vita è cambiata nuovamente nella sua gestione e organizzazione. In questo momento, essendo molto più libera, riesco ad incastrare gli impegni in maniera più semplice e lineare. Mi chiedo come faremo a gestire due bambine e confido che, con grandissimi sforzi, riusciremo ad incastrare tutto consapevoli – non so bene quanto – dello stress che ne deriverà.

Ringrazio anche il mio lavoro che, nonostante sia duro sia fisicamente che psicologicamente, mi permette di avere tutti quei diritti che spesso molte mamme non hanno nel loro ambito lavorativo.

IL PUNTO DI VISTA DELL’HR

In ottica HR, la storia di Nicoletta mette in luce sia le sfide che le opportunità nella gestione delle risorse umane, specialmente per quanto riguarda il supporto alle lavoratrici madri in un contesto impegnativo come quello sanitario.

Criticità e opportunità di miglioramento

  1. Gestione delle maternità a rischio: Le gravidanze di Nicoletta, vissute come una maternità a rischio, hanno richiesto un immediato allontanamento dal lavoro. Offrire supporto psicologico e programmi di mentoring può aiutare le lavoratrici a gestire meglio le sfide della maternità e del rientro al lavoro, migliorando il loro benessere e la loro produttività.
  2. Rientro al lavoro precoce: Il rientro al lavoro dopo soli tre mesi dalla nascita di Giorgia è stato arduo per Nicoletta. Questo sottolinea l’importanza di offrire flessibilità e opzioni di congedo più estese per le neomamme, per favorire un ritorno graduale e meno stressante.
    Nel caso di Nicoletta, la disponibilità di un nido aziendale si è rivelata un grande aiuto, presente solitamente in aziende di grandi dimensioni. Estendere e migliorare questi servizi può fare una grande differenza per molte famiglie, facilitando la gestione dei figli e riducendo lo stress.
  3. Turni di lavoro impegnativi: Lavorare su turni, inclusi quelli notturni, rappresenta una sfida significativa per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. È fondamentale considerare soluzioni che possano alleviare questo carico, come la rotazione dei turni o l’assegnazione di turni meno gravosi alle lavoratrici madri, almeno fino al raggiungimento dei 6/7 anni de* bambin*.

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