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The Green Line

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THE GREEN LINE: AGRICOLTURA URBANA, ECO-GASTRONOMIA E INNOVAZIONE

The Green Line è il nuovo progetto realizzato, per la città di Parigi, dallo studio di architettura Vincent Callebaut Architectures per il Concorso Internazionale “Reinventare le Città – C40”, in collaborazione con Bollinger+Grohmann e i paesaggisti di Sempervirens.

IL PROGETTO E IL POTENZIALE ENERGETICO

The Green Line è una sinuosa passerella biomimetica di 220 metri, simile allo scheletro di un pesce, che collega i due polmoni verdi di Parigi: il Parc de Bercy, sulla riva destra, e il Jardins Abbé Pierre grands Moulins, sulla riva sinistra.

Una scelta strategica che consentirebbe di colmare un divario urbano, attualmente esistente, collegando due sponde molto importanti della città.
Chiamarlo ponte pedonale rischia di essere un po’ riduttivo in quanto siamo davanti ad un prototipo di architettura resiliente, non inquinante e dedicata all’agricoltura biologica.

Il progetto utilizza fonti rinnovabili, è in grado di riciclare i propri rifiuti (incluse le acque reflue) e può autoregolarsi grazie all’uso di tecnologia intelligente.

La struttura è energeticamente autosufficiente e ciò di cui ha bisogno per funzionare proviene da impianti totalmente green.
L’elettricità generata da 3.000 mq di pannelli solari ibridi, installati sui tetti, viene usata anche per produrre acqua calda sanitaria, convogliata nelle cucine e nei bagni di laboratori e ristoranti.

La quantità di energia prodotta in eccesso viene immagazzinata in apposite celle a idrogeno e usata in un secondo momento. Le 56 turbine eoliche a levitazione magnetica assiale producono l’energia necessaria per l’illuminazione pubblica notturna.

Il ponte sarà dotato di tecnologia in grado di sfruttare il differenziale termico esistente tra l’acqua superficiale e quella profonda del fiume per far funzionare gli impianti di riscaldamento e raffrescamento.

Le parti non commestibili delle piante e i rifiuti organici verranno trasformati per produrre energia termica ed elettrica attraverso un impianto a biogas integrato nel ponte.

The Green Line è dotato di una moderna tecnologia per il recupero dell’acqua piovana. Questa viene immagazzinata e adoperata al momento opportuno per l’irrigazione degli spazi verdi.

UN NUOVO SPAZIO URBANO

L’idea generatrice alla base del progetto consiste nel creare un nuovo luogo dedicato al “mangiare sano” dove incontrarsi e divertirsi.

The Green Line è rivolto agli agricoltori parigini, ai cittadini e a tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’eco-gastronomia, all’agricoltura in città e al consumo alternativo.

Sul tetto della struttura trovano posto 3.500 metri quadrati di serre che ospitano orti e frutteti, pensati per il mondo dello slow food. I prodotti di quest’orto urbano, infatti, saranno cucinati e serviti nei ristoranti progettati sulla passerella, dotati di viste panoramiche verso la Bibliothèque Nationale de France, i due grattacieli Tours Duo e la nuova zona progettata da Som at Bercy-Charenton.

Il progetto The Green Line prevede la creazione di circa 12.000 mq di aree verdi, con tanto di giardino anfibio e lagune di fito-bonifica. Le specie selezionate hanno la capacità di assorbire polveri sottili, migliorando la qualità dell’aria e consentendo lo sviluppo di un corridoio per la biodiversità.

NON SOLO GREEN

Tra le chiavi di lettura di quest’opera architettonica c’è anche l’innovazione sociale e culturale. Un ecosistema sostenibile dotato di:

  • un campus dedicato alle città intelligenti e sostenibili con laboratori di co-working e aule di formazione riservate a studenti, aziende e professionisti;
  • aree per il tempo libero di tutta la popolazione.

Gli spazi della The Green Line sono fatti per la condivisione, sono flessibili e mutevoli per meglio adattarsi alle esigenze, in continua evoluzione, di tutti i suoi possibili fruitori.

Questo progetto è stato plasmato dallo studio Vincent Callebaut Architectures sulla base di specifici obiettivi tra cui abbiamo:

  • opporsi agli effetti negativi dell’industria alimentare di massa e alla standardizzazione dei gusti;
  • difendere la biodiversità e promuovere il cibo a km 0;
  • incoraggiare l’ecoturismo perché in grado di “ascoltare” e rispettare l’ambiente;
  • realizzare programmi di educazione alimentare per adulti e bambini;
  • pianificare iniziative finalizzate alla conservazione e promozione delle tradizioni e dei costumi alimentari;
  • aiutare i produttori locali e gli artigiani dell’industria agroalimentare per la realizzazione di prodotti biologici di qualità.

Questa “linea verde” parigina, flessibile ed ecocompatibile, si propone come un autentico laboratorio dedicato alla ricerca e allo sviluppo, in grado di aumentare le nostre esperienze per una concreta gestione sostenibile dell’aria e dell’acqua nelle nostre città.

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