Ci sono storie ordinarie che vale la pena raccontare, esempi virtuosi che smentiscono pregiudizi e preconcetti. Questa riguarda una realtà operante nella pubblica amministrazione, un ambito che, come ben sappiamo, di pregiudizi e preconcetti è piuttosto pieno. Si tratta dell’Ente Autonomo Volturno, società pubblica di gestione della mobilità campana meglio nota come EAV.
Imbattendoci in questo Ente ne siamo rimasti colpiti perché, nella nostra esperienza di Risk Manager ci sembra eccellere nella gestione dei rischi, avendo costruito una vera e propria impalcatura di risk management, in grado di contrastare, in maniera efficace, i tentativi di richieste di risarcimento fraudolente.
Chiariamo il contesto: nonostante i passi fatti dalla pubblica amministrazione nelle relazioni con i suoi utenti, alla base della concezione stessa di “pubblica amministrazione” c’è ancora troppo spesso la sensazione – del tutto fuorviante – che la “cosa pubblica” – la res publica dei nostri avi – in quanto pubblica non sia nostra, non ci appartenga. Partendo da questa sensazione potrebbe sembrare lecito maltrattarla, non considerarla e addirittura approfittarne, spesso sfruttando ogni occasione
Mettiamo ad esempio che capiti di cadere mentre si sta camminando, l’accaduto potrebbe essere dipeso esclusivamente da una nostra distrazione, ma, magari, si può dichiarare la presenza di una buca non segnalata, una scala mobile malfunzionante, un ostacolo non rimosso, e quindi si può denunciare l’accaduto procurandosi eventualmente anche qualche testimone ed il gioco è fatto. Si riceverà un rimborso che qualcuno dovrà pagare e sarà l’Ente Pubblico di turno a farlo, del resto è assicurato. A poco vale sapere che quell’assicurazione costa in funzione delle tante richieste di risarcimento, vere o false che siano, tanto paga l’ente pubblico, ossia la cosa che non è di nessuno.
Nel caso di EAV, invece, su ogni singola richiesta di risarcimento, su ogni singolo evento che accade, vengono innanzitutto disposte indagini interne specifiche; se ne analizza lo “scenario” a partire da schede di rilevamento dei siti aziendali (circa 150 schede/sito all’anno); il caso viene quindi vagliato da un organismo preposto – il Comitato di Valutazione Sinistri (CVS) – composto dai rappresentanti delle U.O. Risk Management e di Affari Legali di EAV e dal rappresentante del broker aziendale GBSAPRI, e presieduto dal Direttore Affari Legali e Generali; CVS che analizza la richiesta minuziosamente, richiede la testimonianza dei referenti di stazione e/o degli addetti ai mezzi di trasporto e, qualora intraveda la possibilità di una richiesta pretestuosa, non solo la rifiuta, ma attua azioni difensive che si sono spinte fino alla querela della controparte.
Questo comportamento virtuoso ha prodotto una contrazione tangibile dei risarcimenti a terzi, tanto che, in occasione dell’acquisto della nuova polizza di R.C., l’azienda ha deciso di elevare l’importo relativo alla Self Insurance Retention (S.I.R: – ossia la parte di franchigia gestita direttamente dall’Assicurato, ndr) dagli attuali € 7.500,00 fino alla possibile somma di € 20.000,00, decisione che produrrà un saving complessivo di almeno il 20% sui costi complessivi relativi al pagamento di danni a terzi (assicurativi e non).
Abbiamo davvero bisogno di esempi come questo, che ci aiutino a smentire almeno due luoghi comuni: che “la cosa pubblica non sia di nessuno” e che “gli amministratori pubblici siano spesso i primi profittatori”, e ci aiutano a sperare che oggi ci sia una nuova cultura, una giusta e rinata convinzione che amministrare bene possa significare maggiore benessere per tutti comportando maggiore ricchezza e redditività a tutti i livelli.
Plaudiamo quindi all’eccellenza di questa istituzione italiana, sperando che il suo esempio possa servire da guida per tante altre realtà italiane ancora imbrigliate nei vecchi schemi assicurativo-risarcitori, e che si possa finalmente sviluppare una cultura del rischio nel rispetto delle “cose pubbliche”.
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[…] grado di contrastare, in maniera efficace, i tentativi di richieste di risarcimento fraudolente” (https://www.gbsapritalk.it/una-nuova-cultura-del-rischio-il-caso-di-eav/). Un modello peraltro sui generis, anche perché elaborato nell’ambito di quel “pubblico” […]